Sponsorizzazioni e Partita IVA
Un'associazione priva di P.IVA può incassare somme derivanti da rapporti di sponsorizzazione o di pubblicità?
Per quanto possa essere comune riscontrare la disponibilità di alcuni soggetti nell'erogare somme a favore di sodalizi non profit per ottenere in cambio maggior visibilità, l'attuale normativa prevista dall'art. 148 c. 4 TUIR prevede che le sponsorizzazioni e la pubblicità siano sempre attività commerciale.
Di conseguenza l'ente dovrà emettere una fattura per le somme incassate, assoggettando gli importi ad Iva 22% ed eventualmente applicando le agevolazioni della Legge 398/1991 nel caso abbia effettuato l'opzione per il suddetto regime fiscale.
Non è possibile per una qualsiasi associazione priva di P.IVA sottoscrivere contratti di questa natura, inoltre anche la scelta di mascherare la somma incassata quale finta "erogazione liberale" da un lato crea un danno all'azienda sponsor in quanto questa potrà detrarre solo il 19% della somma fino ad un limite di 1.500€ annui e dall'altro costituisce un abuso del diritto in quanto si cela un'operazione sinallagmatica dietro un'ipotetica donazione.
Considerata
però la frequenza con cui tali comportamenti vengono messi in atto da molte
associazioni, sono frequenti da alcuni mesi le verifiche volte a verificare se
le associazioni prive di P.IVA pubblichino sul proprio sito internet oppure sui
social network immagini dove si possa riscontrare la presenza di marchi o
striscioni di aziende sponsor in violazione delle norme fiscali.