Riforma dello Sport - Pubblicata la bozza del Decreto (2° parte)

23.07.2020

Nella bozza di Riforma dello Sport diffusa il 9 luglio è di estrema rilevanza il nuovo inquadramento previsto al Titolo I - Parte III in merito ai soggetti che lavorano nel mondo sportivo e che ad oggi non hanno goduto di alcuna tutela della propria condizione lavorativa ponendo attenzione a chi vive di sport e chi opera solo come volontario per pura passione.

Premettendo che le nuove norme previste dalla bozza di Decreto avranno decorrenza dal 1 gennaio 2022 evidenziamo come il legislatore abbia voluto superare l'attuale inquadramento tra professionisti e dilettanti che vede una minima parte del mondo sportivo, quello professionistico, tutelata e soggetta a norme sul lavoro paragonabili agli ordinari rapporti lavorativi, ed il mondo del dilettantismo (considerato come tale solo dal punto di vista fiscale) dove le retribuzioni anche dei soggetti che operano esclusivamente in quest'ambito si basano nella stragrande maggioranza dei casi sull'erogazione di compensi ex art. 67, comma 1, lett. M, DPR 917/1986.

Come accennato la novità più saliente è il superamento della distinzione tra professionisti e dilettanti nonché l'introduzione delle prestazioni volontarie amatoriali che prevedono il divieto assoluto della corresponsione di compensi, ad eccezione di premi e compensi occasionali in relazione ai risultati sportivi ottenuti, nonché rimborsi spese in occasione di trasferte effettuate in nome e per conto dell'ente sportivo. Da questo punto di vista si evince come l'intento della norma sia riprendere il dettato dell'art. 17 D.lgs. 117/2017 che ha introdotto nuove normative in merito ai rapporti di volontariato negli Enti del Terzo Settore ed estendendo anche al settore dello sport l'obbligo assicurativo (RC, malattia ed infortuni) a tutela dei volontari.

Dalle prestazioni volontarie amatoriali che possono essere retribuite in base al dettato dell'art. 67, comma 1, lett. M, DPR 917/1986 vengono cancellati i c.d. "compensi sportivi" che non potranno quindi più usufruire delle agevolazioni note ed utilizzate fino ad oggi, limitando la categoria dell'agevolazione Irpef solo a rimborsi spese per trasferte, premi e compensi in base ai risultati sportivi conseguiti.

Di conseguenza il mondo dei lavoratori dello sport, siano essi lavoratori subordinati, parasubordinati o professionisti occasionali, vedrà l'estensione delle tutele previdenziali per i compensi ad essi erogati attraverso l'obbligo di versamenti contributivi ripartiti tra collaboratore ed ente sportivo, dove l'onere del versamento graverà integralmente su quest'ultimo. Viene quindi prevista l'introduzione di un'aliquota previdenziale agevolata del 10%, ed i soggetti non iscritti ad altra gestione previdenziale potranno decidere di incrementare l'aliquota versata.

In analogia con quanto già avviene per i soggetti in regime forfettario (Legge 190/2014) gli sportivi dilettanti verseranno le imposte applicando l'aliquota fissa del 15% nel limite di 65.000€ di compensi.

Anche i rapporti di collaborazione amministrativo-gestionale che fino ad oggi sono stati disciplinati dagli artt. 67 e 69 TUIR vedranno una sostanziale modifica del quadro normativo: innanzitutto viene introdotto l'obbligo assicurativo INAIL e l'iscrizione alla Gestione Separata INPS al fine del versamento dei contributi previdenziali; per quanto riguarda le imposte invece i compensi corrisposti nel limite di 10.000€ annui continuano a fruire dell'esenzione fiscale attualmente applicabile

Si evince quindi che le novità in tema di lavoro e collaborazioni saranno numerose e riguarderanno numerosi fronti, probabilmente questo sarà l'ambito che richiederà maggiori approfondimenti e la revisione della struttura associativa per adattarsi alle nuove previsioni, ma si vedrà finalmente riconosciuto il ruolo professionale degli istruttori dilettanti ai quali potrà essere corrisposta al termine della carriera sportiva un importo valido ai fini pensionistici, mentre anche ai volontari verranno estese le tutele ed il riconoscimento del ruolo centrale negli enti sportivi che già il Terzo Settore ha introdotto nel 2017 tramite il D.lgs. 117/2017.