Linee guida ministeriali per la raccolta fondi degli Enti del Terzo Settore
Le attività di raccolta fondi costituiscono di frequente il fulcro dei ricavi per coprire le spese relative alle attività di interesse generale e, dopo lunga attesa, è stato finalmente pubblicato il Decreto Ministeriale che stabilisce le linee guida per la raccolta fondi, sia essa occasionale oppure continuativa.
Occorre prima di tutto ricordare che il Codice del Terzo Settore prevede, all'art. 87 comma 6, che "Gli ETS non commerciali che effettuano raccolte pubbliche di fondi devono inserire all'interno del bilancio un rendiconto specifico dal quale devono risultare, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese relative a ciascuna delle celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione realizzate."
La raccolta fondi può essere svolta da tutti gli ETS e le risorse raccolte devono essere finalizzate unicamente al fine di sostenere le attività di interesse generale.
Particolare attenzione viene posta dal Decreto in merito alle spese sostenute dal sodalizio per l'organizzazione della raccolta: queste devono essere congruamente inferiori ai fondi raccolti, fatte salve cause non prevedibili che compromettono il buon esito dell'attività.
Le raccolte possono essere svolte con modalità differenti, mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore. Il DM elenca le principali tipologie che l'ente può mettere in atto: Direct response television, eventi, vendita di merchandising, salvadanai, lasciti testamentari, numerazioni solidali, face to face, donazioni online ecc.
Viene posta molta attenzione sui principi che l'ETS deve rispettare in occasione delle raccolte fondi, ossia trasparenza, verità e correttezza della destinazione delle somme raccolte.
Venendo alla parte contabile è necessario distinguere sia la dimensione dell'ente (se superiore o inferiore ai 220.000€ di incassi annui) sia se la raccolta fondi è occasionale oppure continuativa.
In quest'ultimo caso l'ente dovrà rendicontare i ricavi compilando la specifica sezione negli schemi obbligatori di bilancio ex DM 39/2020 fornendo in aggiunta una descrizione dell'attività tramite la redazione di una relazione da allegare al bilancio.
Nel caso invece di raccolte fondi occasionali l'ETS sarà tenuto, indipendentemente dalle sue dimensioni, a rendicontare quanto incassato in denaro o natura, attraverso lo schema allegato al Decreto ed aggiungendo la relazione illustrativa prevista in bozza dal medesimo DM dove verranno indicate con precisione le voci di costo/spesa e le differenti macro voci di incasso.