Coronavirus e rimborso ai soci quote corsi non erogati
Una delle conseguenze dei decreti che stabiliscono la chiusura degli enti associativi è l'impossibilità di erogare i corsi in merito ai quali soci e tesserati avevano versato il contributo di partecipazione.
Molti enti ci stanno contattando per chiederci se sono obbligati a rimborsare le quote per il periodo di forzata sospensione delle attività dato che molti loro soci e tesserati stanno già chiedendo lo storno parziale delle quote.
Premesso che data la situazione sarebbe opportuno far comprendere ai soci che anche voi state vivendo un momento di difficoltà suggeriamo di avvisare i fruitori dei vostri corsi che eventuali rimborsi saranno valutati a fine anno in base all'effettiva durata della sospensione delle attività associative ed al netto delle spese vive che avrete dovuto sostenere durante il periodo di forzata interruzione delle attività.
Tenete conto che in base al dettato dell'art. 1218 Cod. Civ. il quale prevede in tema di responsabilità che "è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile" la situazione emergenziale attuale non costituisce inadempimento contrattuale o responsabilità del debitore, ma è la naturale conseguenza delle disposizioni emanate dal Governo volte a contrastare l'epidemia attuale.
Un eventuale rimborso, anche parziale, delle quote sarà quindi una vostra lodevole iniziativa che però non ha origine in alcun obbligo di legge. Consigliamo quindi che ogni ente effettui la valutazione dei propri casi specifici ed eventualmente verbalizzi le decisioni prese.